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Visualizzazione dei post da gennaio, 2021

Storia antica di Catania

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Inizio l'articolo come di solito con l'etimologia della parola in questione. In questo caso il nome da cui partire per conoscerne il significato è quello della nostra città: Catania. Katane antico nome della città dell'elefante, secondo Plutarco, viene dall'etimo siculo "grattugia", per le asperità del terreno. Ciò è dovuto alle eruzioni vulcaniche da "Muntagna", come i catanesi chiamano il vulcano Etna, succedutesi nei millenni che raffreddandosi formano una sorta di spuntoni che fanno pensare, appunto, ad una grattugia. Dall'etimologia dei nomi delle città si comprendono molte cose della città stessa e del suo territorio, infatti un'altra possibile origine del nome Catania potrebbe derivare dal latino "catinum" (catino-bacinella) per la configurazione naturale a conca per la presenza di colline intorno alla città. Infine da un'altra fonte il nome della città nascerebbe dall'opposizione del prefisso greco (Kata') al nom

Le invasioni barbariche in Sicilia

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Inizio quest'articolo con l'approfondimento del termine "barbaro": dal greco antico "BARBAROS (letteralmente balbuziente), diventa poi in latino BARBARUS. È una parola onomatopeica con la quale gli antichi greci indicavano gli stranieri, cioè coloro che non parlavano il greco e non erano di cultura greca. Questo etimo si è ampliato e trasformato, indicando tutti coloro che secondo il giudizio della cultura dominante del momento non erano civilizzati o non lo erano abbastanza. Tutto ciò mettendo in luce la loro presunta rozzezza, violenza (es. vennero uccisi barbaramente) e solo per non continuare un lungo elenco aggiungo le parole: selvaggi, senza morale o senza Dio. Entrando nel cuore dell'articolo vero e proprio, i barbari in questione sono quelli del periodo storico delle cosiddette invasioni barbariche nell'Impero romano. Dal IV secolo d.C. in poi ci furono numero ondate di invasioni che sgretolarono l'Impero romano d'Occidente. Ma chi furono

Archimede, grande ingegno siciliano

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Archimede nacque a Siracusa nel 287 a.C. e vi morì nel 212 a.C.. È considerato uno dei più grandi matematici e scienziati della storia e il più grande del mondo antico. I suoi studi spaziavano dalla geometria all'idrostatica, dall'ottica alla meccanica. Calcolò la superficie e il volume della sfera e le leggi del galleggiamento dei corpi. Nel campo ingegneristico scoprì il funzionamento delle leve e costruì molte macchine, anche da guerra. Infatti, quando Roma assediò per due anni Siracusa, dal 214 a.c.al 212 a.C., il genio siracusano riuscì a progettare tante macchine belliche e contribuì all'eroica e tragica resistenza di Siracusa alle forze d'assalto romane. Sicuramente l'invenzione più famosa di Archimede per contrastare i Romani furono gli specchi ustori, i quali grazie allo loro forma concava attiravano i raggi solari che con i riflessi degli specchi diventavano un'arma potente incenerendo le navi romane. Non è sicuro se questa invenzione funzionò davvero