Post

Storia di Catania nell'età moderna

Immagine
Rieccoci, concludo l'ultima parte della storia di Catania. Riprendo da dove avevo chiuso l'articolo precedente, cioè con la dinastia aragonese che governò Catania e la Sicilia fino alla seconda metà del XV secolo. Nel 1469 le due corone di Spagna, i Castiglia e gli Aragona con un epocale matrimonio, uniscono le due dinastia formando la Spagna unita e cattolica. Anche se ancora mancava una città per completare il puzzle. Questo avvenne quando nella penisola iberica cadde Granada l'ultima roccaforte islamica nel territorio spagnolo, gennaio 1492. Da quel momento in poi, soprattutto dopo la scoperta delle Americhe, la Spagna divenne la prima potenza mondiale. Da lì a poco vi furono numerose espulsioni nel territorio governato dagli spagnoli cattolicissimi, chi non era cattolico e non voleva convertirsi dovette abbandonare quei territori. Infatti la maggior parte degli ebrei e dei musulmani che non abiurarono la loro fede, furono costretti a lasciare le loro case in cui vivevan

Taormina la città sul cielo

Immagine
La città di Taormina fu fondata nel 358 a. C. dal greco di Sicilia Andromaco che raccolse i superstiti della città di Naxos (distrutta da Siracusa nel 403 a. C) e fondò la polis di Taormina (Tauremenion) sul monte Tauro. Questo nome è dovuto per la particolare forma della montagna che ricorda la testa di un toro. Taormina dopo l'appoggio a Pirro e poi a Roma, nella prima guerra punica, contro Cartagine rimase nel regno siracusano fino alla conquista romana di Siracusa (212 a.C.). In questo arco di tempo la città di Taormina si era espansa su ampi terrazzi alle pendici del monte Tauro. Aveva l'agorà (una sorta di piazza sede di incontri sociali) dove oggi si trova la piazza Vittorio Emanuele II, fu costruito un grande teatro e a sud si estendeva fino a piazza IX Aprile. Nella città si trovavano due acropoli: una sul monte Tauro e l'altra a Castelmola. In tutta l'età imperiale della colonizzazione romana, Taormina fu un discreto centro commerciale, poiché era posta a metà

Storia di Catania nel Medioevo

Immagine
Rieccomi qua, riprendo la storia di Catania. L'avevo lasciata con la romanizzazione della città etnea, la colonizzazione romana durò circa sette secoli, alla caduta dell'Impero romano d'Occidente Catania e l'intera Sicilia fu conquistata dai cosiddetti barbari. Questi invasori erano di ceppo germanico. In Sicilia arrivarono prima gli Eruli, poi i Vandali e infine gli Ostrogoti. L'isola seguì in questo periodo le sorti comuni all'intera penisola italica che subì tali occupazioni. Queste popolazioni germaniche stettero in Sicilia circa un secolo, non lasciando praticamente nulla nella nostra cultura. Successivamente l'isola passò di mano ai Romani d'oriente di lingua greca, i Bizantini. I quali nella prima metà del VI sec. d.C., con a capo il loro imperatore Giustiniano, riconquistarono parte del decaduto Impero romano d'Occidente. Così la Sicilia, insieme ad una parte cospicua del vecchio impero romano che era caduto in mano ai barbari, tornò ad esser

Storia antica di Catania

Immagine
Inizio l'articolo come di solito con l'etimologia della parola in questione. In questo caso il nome da cui partire per conoscerne il significato è quello della nostra città: Catania. Katane antico nome della città dell'elefante, secondo Plutarco, viene dall'etimo siculo "grattugia", per le asperità del terreno. Ciò è dovuto alle eruzioni vulcaniche da "Muntagna", come i catanesi chiamano il vulcano Etna, succedutesi nei millenni che raffreddandosi formano una sorta di spuntoni che fanno pensare, appunto, ad una grattugia. Dall'etimologia dei nomi delle città si comprendono molte cose della città stessa e del suo territorio, infatti un'altra possibile origine del nome Catania potrebbe derivare dal latino "catinum" (catino-bacinella) per la configurazione naturale a conca per la presenza di colline intorno alla città. Infine da un'altra fonte il nome della città nascerebbe dall'opposizione del prefisso greco (Kata') al nom

Le invasioni barbariche in Sicilia

Immagine
Inizio quest'articolo con l'approfondimento del termine "barbaro": dal greco antico "BARBAROS (letteralmente balbuziente), diventa poi in latino BARBARUS. È una parola onomatopeica con la quale gli antichi greci indicavano gli stranieri, cioè coloro che non parlavano il greco e non erano di cultura greca. Questo etimo si è ampliato e trasformato, indicando tutti coloro che secondo il giudizio della cultura dominante del momento non erano civilizzati o non lo erano abbastanza. Tutto ciò mettendo in luce la loro presunta rozzezza, violenza (es. vennero uccisi barbaramente) e solo per non continuare un lungo elenco aggiungo le parole: selvaggi, senza morale o senza Dio. Entrando nel cuore dell'articolo vero e proprio, i barbari in questione sono quelli del periodo storico delle cosiddette invasioni barbariche nell'Impero romano. Dal IV secolo d.C. in poi ci furono numero ondate di invasioni che sgretolarono l'Impero romano d'Occidente. Ma chi furono

Archimede, grande ingegno siciliano

Immagine
Archimede nacque a Siracusa nel 287 a.C. e vi morì nel 212 a.C.. È considerato uno dei più grandi matematici e scienziati della storia e il più grande del mondo antico. I suoi studi spaziavano dalla geometria all'idrostatica, dall'ottica alla meccanica. Calcolò la superficie e il volume della sfera e le leggi del galleggiamento dei corpi. Nel campo ingegneristico scoprì il funzionamento delle leve e costruì molte macchine, anche da guerra. Infatti, quando Roma assediò per due anni Siracusa, dal 214 a.c.al 212 a.C., il genio siracusano riuscì a progettare tante macchine belliche e contribuì all'eroica e tragica resistenza di Siracusa alle forze d'assalto romane. Sicuramente l'invenzione più famosa di Archimede per contrastare i Romani furono gli specchi ustori, i quali grazie allo loro forma concava attiravano i raggi solari che con i riflessi degli specchi diventavano un'arma potente incenerendo le navi romane. Non è sicuro se questa invenzione funzionò davvero

Karma o Destino?

Immagine
Ecco un altro tema da approfondire e chiarire: karma e destino. C'è differenza tra questi due termini? Sono simili? In questo articolo proverò a mettere ordine a queste due parole molto utilizzate, anche se il lemma "karma" è stato introdotto recentemente nel nostro lessico quotidiano. Cominciamo dalla parola DESTINO dal greco ISTEMI STO, di origine indoeuropea e indica lo (star fermo),fisso. Questo concetto risale alla filosofia greca dello STOICISMO, che affermava l'esistenza di un ordine naturale prefissato nell'universo ad opera del LOGOS. Per un attimo allargo il ragionamento all'etimo FATO, così da chiarire le differenze, che discende dal latino FATUM , sorte, fortuna. Questa parola ci riporta ancora al termine destino, che è irrevocabile fissato dal principio e a cui nessuno si può sottrare, la morte è l'esplicazione per eccellenza di dei due termini fin qui citati. Fato e destino a volte si sovrappongono e altre volte si differiscono; ad esempio pe