Gli antichi greci e la felicità
Inizio questo percorso filosofico partendo dall'etimo della parola felicità: i greci, soprattutto i filosofi, usavano spesso il termine "Eudaimonìa", composto da eu (buono) e daimon (genio, demone). Comunemente viene utilizzato il termine Eudemonia e viene tradotto come scopo di vita e fondamento etico. Questo perché il daimon, questo demone che con il termine eu diventerebbe demone o genio buono, è inteso come il talento individuale, la capacità propria, quindi realizzando il nostro talento scopriamo la nostra missione, lo scopo di vita di ognuno di noi. E' buono nel senso che è quello giusto per ognuno di noi, il nostro buon genio, diventa fondamento etico, un comportamento di vita. Ci viene in aiuto per chiarire questo concetto il motto inscritto sul frontone del tempio di Apollo a Delfi "Conosci te stesso e nulla di troppo". In questa frase sono racchiuse le fondamenta della cultura greca: "conosci te stesso" il tuo daimon, il tuo demone, come